Sono qui apposta per condividere
esperienze belle e brutte. Ma sempre con un occhio divertente. Com'è
nel mio carattere: trovare l'ironia anche nelle evenienze peggiori, perché ciò che non ti ammazza, ti
fortifica. Che è il motto della mia vita. Dicevamo: oggi parlo dello
stalker. Un uomo gioviale, simpatico, dalle foto sprigionava un'aura
positiva, avvincente. Sempre sorridente, un bell'uccellone vivace, esibito con allegria. Su Badoo il suo album pvt era zeppo
di foto sue, fatte dalla sua ex durante svariate vacanze. Ovviamente nudo, con innumerevoli posizioni, anche all'aperto, sulla spiaggia, a letto, sul
balcone della capanna maldiviana, sempre ostentando quella meraviglia
dritta in piedi, come una bandiera al vento. Allegra come lui. Mi
piacque subito, capivo infatti che non era una persona ingabbiata dal
moralismo. Ci scambiammo i numeri del telefono. Me lo riempì di foto
pornografiche sue, diverse da quelle su Badoo. Ne aveva tantissime. Questo era segno del suo narcisismo, niente di male in sé, ma avrebbe dovuto farmi pensare. Me ne chiedeva di mie,
ma io, come sempre, non ne mando mai, almeno finché non conosco dal
vivo la persona. Voglio infatti farmi promettere la privacy, cioè che le
mie foto non se ne vadano in giro. Voglio farmelo promettere
guardando la persona negli occhi. Un po' scocciato, il personaggio si
rassegnò al mio volere, rispettoso. Un giorno mi scrisse: Vuoi
vedere come scopo? Convinta che fosse un invito a concretizzare
finalmente nel reale la nostra gioia di vivere il sesso liberamente,
gli dissi di sì. Invece mi inviò foto mentre
scopava la sua donna. Entrambi erano perfettamente riconoscibili, specie lei. A parte
che ci rimasi male, in quanto aveva deluso la mia aspettativa di
incontrarci dal vivo, lo accusai di mandare in giro foto così
private. Ammise che non aveva chiesto il permesso alla sua ex, secondo lui tuttavia la foto non ne permetteva il riconoscimento, perché
china sul suo uccello. Ma era molto evidente un tatuaggio
particolare della donna! Quando glielo feci notare, si inalberò
a tal punto da tempestarmi di foto con loro due durante le trombate. Ogni
giorno, un paio di foto nuove. Gli feci notare che la cosa mi
infastidiva. E tanto anche! Eppure l'uomo proseguiva in quella che
per me, ormai, era diventata una persecuzione vera e propria. Lo
minacciai di denuncia al Nucleo Tutela Donne e Minori della Polizia
Locale con cui sono quotidianamente in contatto, e finalmente
desistette, non senza prima minacciarmi a sua volta di fare lo stesso
con me. Perché mai? Forse perché NON gli avevo mandato foto porno?
Da allora ho imparato a farmi dare sempre il cognome delle persone
con cui ho a che fare.
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