mercoledì 4 dicembre 2013

UN AMORE D'ESTATE

Vi racconto un amore estivo incontrato via Badoo in Sicilia, qualche anno fa. Durò 3 settimane. Si trattava di un bel ragazzo, di nome Matteo Turriello, più giovane di me di diversi anni, non bellissimo, ma con labbra dolci e carnose, sguardo intenso e sexy, corpo da urlo, perché faceva Thai boxe. Il classico “ragazzo della porta accanto” che tutte le donne vorrebbero come fidanzato. Dichiarò da subito che era solo al momento tornato dai suoi in Sicilia, dove lavorava temporaneamente per il Comune. Di risiedere a Parma. E che si era preso una pausa da quello che era il suo vero mestiere: l'accompagnatore di donne. Aveva persino un Manager, gay, a Milano, che gli procurava gli appuntamenti. Di norma con donne sole, desiderose di essere accompagnate a una cena di lavoro per fare bella figura con colleghi e colleghe, oppure dai genitori, speranzosi in un fidanzato. In ogni caso, era obbligato ad accettare tutti gli appuntamenti procurati. Dal canto suo, il Manager era obbligato invece a preparare una scheda precisa con foto, anche a figura intera, nuda, e abitudini della donna. Cosicché Matteo non facesse figuracce o gaffes, in caso di tatuaggi, cicatrici, eventi occorsi alla cliente. Mi disse che ogni cena faceva 1000 euro, poi, se la cliente desiderava anche il “dopocena”, pattuiva col Manager la somma in base all'hotel, all'avvenenza della donna, alle difficoltà eventuali a cui sarebbe andato incontro. Venne il primo giorno a trovarmi in spiaggia, dove ero con la mia bimba Sonia ed amici. Mi si aggirava intorno come una tigre, sogguardandomi. Affidai la piccola al babysitter, mi tuffai in mare. Matteo, tigresco, mi seguì. Non osava avvicinarsi, perché vedeva che a mia volta tenevo d'occhio la riva, temendo mi vedessero. Però mi guardava con quei suoi occhi intensi e sexy. Sembrava un predatore. Mi scioglievo. Lo desideravo già.
La sera stessa uscimmo a bere qualcosa, mi raccontò della sua vita. Restai basita per il suo spessore. Adoro scopare con uomini degni della mia stima e lui se la meritava in pieno. Dopo aver assaggiato i nostri sapori, mi condusse in riva al mare. In un luogo appartato, lontano da fonti luminose. Vicino ad uno scoglio dalla forma particolare di cui non dimenticherò mai il calore. E che tornai il giorno dopo a fotografare.
Scopammo sotto una cascata di stelle. Un ricordo indelebile di una delle notti di San Lorenzo più spettacolari della mia vita. Allo scoglio in riva al mare tornammo la notte seguente. E quella dopo ancora. Stavamo ore al freddo crescente della sabbia fina, scaldati dallo scoglio e da noi. E dalle stelle... per diverse ore. E poi ancora. Ormai non solo scopavamo, ma facevamo l'amore. Eravamo dolci l'una con l'altro, cosa rara per me. Matteo era di una dolcezza sconfinata e accorto alle mie esigenze. Al solo tocco delle sue dita, il mio grilletto impazziva di piacere. Con lui squirtai più volte, il che in precedenza era avvenuto solo di rado. Succhiava e risucchiava capezzoli come un bimbo al mio seno... la cosa mi faceva impazzire e venivo anche solo così. Intanto che succhiava, segavo il suo uccello. Godeva anche lui! Lui si metteva in ginocchio e io davanti a lui, a pecora, col cucù alto, mentre la mia bocca ripassava quel bell'uccello, a dire il vero non così grosso, ma caspita... come mi piaceva! Li mi torturava dolcemente i capezzoli, mentre mi riempiva la bocca del suo caldo seme. Godevamo assieme... Ancora oggi al solo pensiero mi eccito. Il giorno dopo la sabbia conservava ancora le nostre impronte che dallo scoglio finivano in mare dove facemmo il bagno nudi...
Scoprimmo di avere un'intesa sessuale perfetta. Ci confessammo che dopo 3 volte con la stessa persona, ci innamoriamo. Veniva quasi ogni sera a prendermi. Le persone che all'epoca mi ospitarono lo conobbero come il mio fidanzato. Ci sentivamo felici. Matteo era precoce: a 16 anni già conviveva in una città del Nord, Parma, con una donna più anziana di lui che improvvisamente si ammalò di leucemia. Folle d'amore per lei, desiderò donarle il midollo ma, essendo minorenne, necessitava dell'autorizzazione dei genitori, che erano rientrati in Sicilia. Fece il viaggio. I genitori negarono il consenso. Rientrato a Parma, Matteo scoprì che la sua donna era morta. Disperato, divenne anoressico. Venne rinchiuso per un anno in ospedale. Dove lo curarono. Ma lui stesso affermava che l'unica vera cura sono stati i suoi amici che gli furono vicini. Si riprese. Venne contattato da quello che sarebbe stato il suo futuro Manager e accettò la proposta. A quel punto della vita, Matteo era un uomo che, non solo non voleva più innamorarsi, ma anche non aveva più niente da perdere. Ci incontrammo ad 5 anni di distanza da questa enorme delusione d'amore e ormai era pronto per l'Amore con la A maiuscola. A suo dire, io. Era in corso di decisione la firma del suo nuovo contratto col Manager, che gli proponeva il trasferimento in Olanda, dove avrebbe percepito 10 mila euro/mese, con tanti benefit: auto blu e autista, guardia del corpo, assicurazione infortuni e vita, ipad, iphone, hotel 5 stelle, vitto. Ma Matteo era indeciso. Quando si scoprì innamorato di me, si disse disposto a lasciare il mestiere, a trasferirsi da me a Milano, a casa mia, di fare lo sguattero pur di stare assieme a me. Gli chiesi più volte di ripensarci, che la nostra sarebbe stata una vita ben misera rispetto ai guadagni cui stava rinunciando. Che avevo intenzione di lasciare il mestiere di Avvocata. Che allo scopo di vivere una vita più schietta e sincera, a contatto con la natura, avrei disdetto il contratto d'affitto dell'appartamento chic dove abitavo in centro e che mi sarei trasferita in campagna, dove avevo intenzione di avviare un'attività agricola. Si disse entusiasta del progetto. Ne ero felice. Gli chiesi a questo punto di essere presentata ai genitori. Desideravo garanzia di serietà da parte sua e dei suoi. Lui si rifiutò, a suo dire, perché i genitori non avrebbero accettato una compagna più grande di lui. A quel punto tornai a Milano. Con molti rimpianti. Poi scoprii la verità: aveva già conosciuto una donna più giovane di me. Evidentemente più presentabile ai genitori, con la quale si trasferì a Ginevra dove convive tutt'ora.

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