Vi
racconto un amore estivo incontrato via Badoo in Sicilia, qualche
anno fa. Durò 3 settimane. Si trattava di un bel ragazzo, di nome
Matteo Turriello, più giovane di me di diversi anni, non
bellissimo, ma con labbra dolci e carnose, sguardo intenso e sexy,
corpo da urlo, perché faceva Thai boxe. Il classico “ragazzo
della porta accanto” che tutte le donne vorrebbero come fidanzato.
Dichiarò da subito che era solo al momento tornato dai suoi in
Sicilia, dove lavorava temporaneamente per il Comune. Di risiedere a
Parma. E che si era preso una pausa da quello che era il suo vero
mestiere: l'accompagnatore di donne. Aveva persino un Manager, gay, a
Milano, che gli procurava gli appuntamenti. Di norma con donne sole,
desiderose di essere accompagnate a una cena di lavoro per fare bella
figura con colleghi e colleghe, oppure dai genitori, speranzosi in un
fidanzato. In ogni caso, era obbligato ad accettare tutti gli
appuntamenti procurati. Dal canto suo, il Manager era obbligato
invece a preparare una scheda precisa con foto, anche a figura
intera, nuda, e abitudini della donna. Cosicché Matteo non facesse
figuracce o gaffes, in caso di tatuaggi, cicatrici, eventi occorsi
alla cliente. Mi disse che ogni cena faceva 1000 euro, poi, se la
cliente desiderava anche il “dopocena”, pattuiva col Manager la
somma in base all'hotel, all'avvenenza della donna, alle difficoltà
eventuali a cui sarebbe andato incontro. Venne il primo giorno a
trovarmi in spiaggia, dove ero con la mia bimba Sonia ed amici. Mi si
aggirava intorno come una tigre, sogguardandomi. Affidai la piccola
al babysitter, mi tuffai in mare. Matteo, tigresco, mi seguì. Non
osava avvicinarsi, perché vedeva che a mia volta tenevo d'occhio la
riva, temendo mi vedessero. Però mi guardava con quei suoi occhi
intensi e sexy. Sembrava un predatore. Mi scioglievo. Lo desideravo
già.
La sera stessa uscimmo a bere qualcosa,
mi raccontò della sua vita. Restai basita per il suo spessore. Adoro
scopare con uomini degni della mia stima e lui se la meritava in
pieno. Dopo aver assaggiato i nostri sapori, mi condusse in riva al
mare. In un luogo appartato, lontano da fonti luminose. Vicino ad uno
scoglio dalla forma particolare di cui non dimenticherò mai il
calore. E che tornai il giorno dopo a fotografare.
Scopammo sotto una
cascata di stelle. Un ricordo indelebile di una delle notti di San
Lorenzo più spettacolari della mia vita. Allo scoglio in riva al
mare tornammo la notte seguente. E quella dopo ancora. Stavamo ore al
freddo crescente della sabbia fina, scaldati dallo scoglio e da noi.
E dalle stelle... per diverse ore. E poi ancora. Ormai non solo
scopavamo, ma facevamo l'amore. Eravamo dolci l'una con l'altro, cosa
rara per me. Matteo era di una dolcezza sconfinata e accorto alle mie esigenze. Al
solo tocco delle sue dita, il mio grilletto impazziva di piacere. Con
lui squirtai più volte, il che in precedenza era avvenuto solo di
rado. Succhiava e risucchiava capezzoli come un bimbo al mio seno...
la cosa mi faceva impazzire e venivo anche solo così. Intanto che
succhiava, segavo il suo uccello. Godeva anche lui! Lui si metteva in
ginocchio e io davanti a lui, a pecora, col cucù alto, mentre la mia
bocca ripassava quel bell'uccello, a dire il vero non così grosso,
ma caspita... come mi piaceva! Li mi torturava dolcemente i
capezzoli, mentre mi riempiva la bocca del suo caldo seme. Godevamo
assieme... Ancora oggi al solo pensiero mi eccito. Il giorno dopo la sabbia conservava ancora le nostre impronte che dallo scoglio finivano in mare dove facemmo il bagno nudi...
Scoprimmo di avere
un'intesa sessuale perfetta. Ci confessammo che dopo 3 volte con la
stessa persona, ci innamoriamo. Veniva quasi ogni sera a prendermi.
Le persone che all'epoca mi ospitarono lo conobbero come il mio
fidanzato. Ci sentivamo felici. Matteo era precoce: a 16 anni già
conviveva in una città del Nord, Parma, con una donna più anziana
di lui che improvvisamente si ammalò di leucemia. Folle d'amore per
lei, desiderò donarle il midollo ma, essendo minorenne, necessitava
dell'autorizzazione dei genitori, che erano rientrati in Sicilia.
Fece il viaggio. I genitori negarono il consenso. Rientrato a Parma,
Matteo scoprì che la sua donna era morta. Disperato, divenne
anoressico. Venne rinchiuso per un anno in ospedale. Dove lo
curarono. Ma lui stesso affermava che l'unica vera cura sono stati i
suoi amici che gli furono vicini. Si riprese. Venne contattato da
quello che sarebbe stato il suo futuro Manager e accettò la
proposta. A quel punto della vita, Matteo era un uomo che, non solo
non voleva più innamorarsi, ma anche non aveva più niente da
perdere. Ci incontrammo ad 5 anni di distanza da questa enorme
delusione d'amore e ormai era pronto per l'Amore con la A maiuscola.
A suo dire, io. Era in corso di decisione la firma del suo nuovo
contratto col Manager, che gli proponeva il trasferimento in Olanda,
dove avrebbe percepito 10 mila euro/mese, con tanti benefit: auto blu
e autista, guardia del corpo, assicurazione infortuni e vita, ipad,
iphone, hotel 5 stelle, vitto. Ma Matteo era indeciso. Quando si
scoprì innamorato di me, si disse disposto a lasciare il mestiere, a
trasferirsi da me a Milano, a casa mia, di fare lo sguattero pur di
stare assieme a me. Gli chiesi più volte di ripensarci, che la
nostra sarebbe stata una vita ben misera rispetto ai guadagni cui
stava rinunciando. Che avevo intenzione di lasciare il mestiere di Avvocata. Che allo scopo di vivere una vita più schietta e sincera, a contatto con la natura, avrei disdetto il contratto
d'affitto dell'appartamento chic dove abitavo in centro e che mi
sarei trasferita in campagna, dove avevo intenzione di avviare
un'attività agricola. Si disse entusiasta del progetto. Ne ero
felice. Gli chiesi a questo punto di essere presentata ai genitori.
Desideravo garanzia di serietà da parte sua e dei suoi. Lui si
rifiutò, a suo dire, perché i genitori non avrebbero accettato una
compagna più grande di lui. A quel punto tornai a Milano. Con molti
rimpianti. Poi scoprii la verità: aveva già conosciuto una donna
più giovane di me. Evidentemente più presentabile ai genitori, con
la quale si trasferì a Ginevra dove convive tutt'ora.
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