lunedì 30 dicembre 2013

IL MEDIANO DA SFONDAMENTO

In fondo, se ci penso, noto che non tutte le mie frequentazioni mi hanno lasciata con l'amaro in bocca. Già! Sebbene la definizione di “amaro in bocca” mi faccia pensare a ciò che osservò quando si riferiva al sapore della sborra (mi son sempre chiesta come facesse a sapere che a volte il seme maschile è amaro) un caro amico DENTISTA SCRITTORE il cui ricordo terrò sempre nel cuore (ho fatto la rima!), ebbene sì, certe frequentazioni furono positive fin dall'inizio. Premesso che quando scopo più di 3 volte con lo stesso partner, finisce che me ne innamoro, con Alessandro Giovanardi, un robusto ferrarese, generoso di cuore perché prese l'aspettativa dal lavoro per aiutare i terremotati, gratis, quasi capitò che ci fidanzassimo. E' un bell'uomo sportivo, capelli scuri, occhi celesti, praticò in gioventù fottoball … ops scusate! Volevo dire football americano, nel ruolo di mediano (dedicò a me lo sfondamento). Non altissimo, aveva un fisco da paura. E la grinta non l'aveva perduta negli anni. Avevo notato nelle foto pubblicate su Badoo che aveva una cicatrice dalla fronte allo zigomo, attraverso l'occhio. Questo dettaglio mi attirò. Mi spiegò che era il lascito di un incidente automobilistiche che gli sbarrò la strada verso la gloria atletica. 
Una delle gambe restò lesa diversi mesi. Dovette affrontare una riabilitazione intensa che gli impedì gli allenamenti per una stagione. Essendo da poco entrato in Nazionale, praticamente ebbe la carriera stroncata. Però conservava dentro sé la grinta della rivincita! Ecco cosa mi piacque in lui. E naturalmente, il fattore odore. Ricordo che ci trovammo in un pub alle falde del Duomo. Lo annusai. Ebbi uno stordimento da tanto era intenso il suo patrimonio di feromoni. Gli dissi: Seguimi in bagno perché devo scopare subito. Ci andammo. Purtroppo il cameriere ci bloccò, rivolgendosi ad Alessandro: Signore, scusi, ma vorrei farle notare che sta entrando nei servizi delle Donne.
Era proprio quello che entrambi avremmo voluto. Il mediano si scusò, trasferendosi in quelli degli Uomini. Maledicendo il cameriere. Peccato perché nel pub non c'era nessuno.
Ora, a distanza di anni, ricordiamo ancora quell'episodio con gioia. Sebbene si sia trasferito di nuovo in quel di Ferrara e abbia laggiù una fidanzata, vuole ancora rinverdire il ricordo: Di Panajia ce n'è una sola, dice. Come non credergli!
Quella sera finimmo la birra e andammo da me. Scopata galattica. Penso di ricordare che provammo tutte le posizioni e che gli donai subito ogni buco. Entrambi allenati alla fatica, andammo avanti per ore. Inutile dire che mi bastava un'annusatina nel suo collo per rinfocolare in me la passione. Provò subito a infilare il suo bell'uccello nel mio culetto. Che goduria! Dato che l'anno precedente ero stata presentata alle elezioni amministrative del Comune di Milano nel consiglio del Comune stesso, lui disse: E' la prima volta che lo metto nel culo alla politica! Da quel giorno fu per me il mio mediANO da sfondamento. Ad ogni modo, mi faceva godere così tanto nell'anale, che, non solo squirtavo, ma avevo dei veri e propri getti. Una volta lo facemmo sul divano di casa. Era già un paio di ore che praticavamo petting spinto. Amavamo molto i preliminari. La sua lingua si infilava tecnica e precisa nella mia bocca e giocava affiatandosi con la mia. Mischiavamo i nostri sapori. Eravamo capaci di far durare quell'estasi buccale per quarti d'ora interi. Intanto le sue mani si infilavano sotto la camicetta e palpavano dolcemente i miei seni. Inizialmente adagio, poi sempre più decisamente, quindi mi stringeva i capezzoli ... Me li tirava, li ripassava col pollice tenendoli stretti nelle altre dita, fino a farmeli diventare lunghi 3 cm e durizzimi. Lasciate le zeta, perché rende di più. Io a quel punto avevo già il mio primo orgasmo. Riconoscente, gli slacciavo i pantaloni, lo facevo sdraiare di lato sul divano, con me seduta ad un estremo e, mentre mi limonava e mi toccava i capezzoli, io gli facevo una sega. Che sballo e che estasi quando abbassava la testa sul mio seno e me lo suggeva, mentre lo segavo! Leccavo la mia mano per renderla scivolosa sulla sua cappella, insistevo in modo deciso attorno alla piega.... E' una delle mie posizioni preferite. A quel punto avevo il mio secondo orgasmo. E lui niente. Sempre duro, sempre bagnato, ma non veniva ancora. A quel punto toccava di nuovo a me: eccomi espletare l'arte del soffocotto. Nessuno resiste ai mie pompini. Ebbene, lui sì. Incredibile! Però in questo modo voleva entrare dentro di me, cominciando dalla sorellina. Gli infilavo il condom con la bocca, arte in cui sono maestra, e lui affondava nella mia sorellina capiente, calda, morbida, accogliente. E mi faceva godere e godere e godere... Alla missionaria, poi con le mie gambe sulle sue spalle, occhi negli occhi, poi mi girava prona coi cuscini sotto il ventre per offrirgli il culetto... Dentro e fuori, dentro e fuori, dentro e fuori... come un martello pneumatico. Non perdeva un colpo! A questo punto avrete capito che sono multiorgasmica. Fu uno dei pochi a farmi squirtare, ora vi racconto i dettagli, ma leggete anche il post: IL FOTOBIDELLO STICCHIOLOGO per un panorama completo. Stremata dopo 3 ore di quel trattamento, cedevo e gli offrivo il frutto primario.
Che Alessandro, molto diligente, sfondava. Urlavo, urlavo, urlavoooo... e il buchino intanto si apriva sempre più. Finché non squirtavo... Una volta feci un getto lungo mezzo metro che inondò il salone! Ne sono certa perché lo misurammo, metro alla mano. Finché, finalmente, estraeva il suo cazzo magico, toglieva il cappuccio e mi riempiva di sborra calda la schiena. Proseguimmo il nostro ménage fino a quando, arrivati a un paio di settimane dal Natale di quell'anno, mi offrì l'opportunità di andare in montagna sulla neve con lui. Disse: Ti voglio davanti a un camino con la baita intorno. Lusingata, la cosa tuttavia mi sembrò persino esagerata, ma mi fece ragionare. Era una proposta di fidanzamento? Forse. Anzi, sicuro. Devo ammettere che, in fondo, mi fece piacere. Così cedetti e gli dissi di prenotare. Dopo una settimana gliene chiesi conto. Alessandro confessò che mentre diceva sì a me, diceva sì anche ad un'altra. Quindi NON aveva prenotato. Mi incazzai come una biscia. Lo mandai a cag. Per un paio di settimane non ci sentimmo più. Poi, il suo ricordo, di potenza, di grinta, di rettitudine, di generosità verso tutti, prese il sopravvento in me e lo ricontattai. Lui mi chiese perdono e disse che, non solo aveva già lasciato perdere l'altra, ma che avrebbe fatto un tentativo di trovare il famoso camino con baita intorno. Purtroppo ormai era tardi e non c'era più nulla a disposizione. Peccato. Andammo comunque avanti nella nostra relazione, ma ormai si era incrinato qualcosa... Se perdi la fiducia, impossibile ricucire lo strappo su un tessuto già debole. Ancora oggi ci sentiamo a distanza e scherziamo sul suo T9. Infatti una sera, mentre veniva da me, mi scrisse: SONO GIA' APPARATO. Lascio a voi fare la traduzione.


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